Era il 14 maggio del 1964 quando, in una Roma divisa tra la dolce vita di Via Veneto ed una periferia ancora sconfinata, nasceva vicino la vecchia stazione Tiburtina e l’accademica piazza Bologna una piccola osteria destinata a diventare con il passare degli anni un vero punto di riferimento per tutta la zona.
Come le osterie romane dell’epoca, anche questa era sprovvista di cucina, il vino scorreva a fiumi ed il gioco delle carte animava, se così si può dire, le lunghe giornate.
A Franco, l’oste di bottega, tutto questo però andava stretto, le sue radici abruzzesi, che si era appena lasciato alle spalle, vennero fuori sin da subito ed insieme alla moglie Eleonora e ai due figli Pietro e Carlo, iniziò a commercializzare vini, salumi e formaggi del suo paese, la voce iniziò a spargersi in una Roma in pieno sviluppo e “la clinica d’Abruzzo”, nomignolo affettuoso con il quale veniva chiamata l’osteria, si fece una clientela sempre più numerosa.
Da allora ad oggi sono passati più di cinquant’anni e ben tre generazioni, Roma è cambiata radicalmente ed il locale è andato di pari passo con l’evoluzione della città.
La piccola osteria senza cucina si è trasformata nel tempo, Franco aveva avviato il cambiamento, che fu sviluppato pienamente con la gestione di suo figlio Pietro e della moglie Antonietta.
L’osteria divenne un vero e proprio ristorante ma non dimenticò le sue radici, tanto che la cucina povera romana ed abruzzese rimase la vera peculiarità culinaria del posto.
Da quel 14 maggio di anni ne sono passati, ora Franco e Daniele, che rappresentano la terza generazione, raccolgono le sfide continue volute dall’innovazione e custodiscono il loro prezioso bagaglio lasciato in eredità da nonno Franco.
Era il 1964 e fu così che ebbe inizio la storia del Tinello d’Abruzzo, fu così che ebbe inizio la storia romana della nostra famiglia…
